La cucina e le culture sono elementi che caratterizzano lo stile di vita e conseguentemente l’aspetto economico, dando vita a tradizione locale ed occasioni per le festività.
Gli ingredienti identificano le ricette di tramando famigliare, e quindi diventano motivo di gelosia per scritti, conservati in quaderni, libri, cassetti delle cucine e memoria popolare.
Lo stile di vita, il “filò”, è accompagnato dalla pochezza di gusto della “graspia”, bevanda rinfrescante della prima estate che si otteneva versando sopra le vinacce della semplice acqua.
I riti pagani nel cibo, dove castagne, patate e fagioli sono simboli del rituale liturgico del mese di novembre.
Il carnevale e le frittelle, le uova del Lunedì di Pasqua, la “galzega”, ricorrente per il buon esito della campagna agricola e della raccolta dell’uva.
Raccolte e rivisitate le più tipiche preparazioni di cucina, seguendo le ricette tradizionali e di famiglia, le preparazioni scritte nascono dalle interviste ai Vecchi del paesi, per meglio identificare ingredienti e stili di preparazione oggi ormai in disuso, vini e prodotti, abbinandoli a cenni storici e consuetudini alimentari dei luoghi.
Alcune delle ricette o delle preparazioni sono di vecchia data, altre di più nuova concezione, abbinate a curiosità legate ai prodotti, ed alle consuetudini gastronomiche della zona.
Questo piccolo omaggio alla tradizione locale vi fornirà un idea di quella che è stata, ed è tutt’ora, l’enogastronomia in Valpolicella.

Pan Biscotto
300 gr di FARINA 00, ACQUA q.b.,
un cucchiaio di OLIO di oliva,
15 gr di LIEVITO di birra,
SALE q.b.

Nella tradizione gastronomica veniva usata anche parte dell impasto, lasciata
rilievitare per alcuni giorni, anche chiamato lievito madre.

Impastare la farina, l’acqua, l’olio di oliva, il lievito ed il sale, avendo cura, di aver disciolto il sale ed il lievito nell’acqua tiepida, prima di iniziare la preparazione.
Dopo un’ora e 30 minuti di lievitazione, confezionare i panini e cuocere in forno caldo, a 180°C, per un’ora circa.
Spento il forno, vi si lasciano per biscottare, al fine che ne perdano tutta l’umidità.
Pane che veniva così preparato per il suo consumo “al lavoro” di campi, cave di marmo (dial. Preàre)

Gnocchi di Malga
dial. pop. gnòchi de màlga
ACQUA q.b., 300 gr di FARINA 00,
SALE q.b., 100 gr di BURRO di montagna,
100 gr di RICOTTA affumicata

In una terrina versare la farina.
Sciogliere a parte con l’acqua un poco di sale, ed aggiungerlo all’impasto.
Di seguito, un po’ alla volta, l’acqua, fino ad ottenere un impasto omogeneo e molto morbido, aiutandosi in principio con la frusta da cucina, poi con le mani.
Con un piatto ed un cucchiaio, formare delle piccole porzioni, tipo una noce, che verranno gettate, in acqua bollente e salata.
Conditi con burro grasso di montagna, e ricotta affumicata grattugiata.
Ricette di concezione più moderna, riportano nel rimpasto anche le patate in piccola dose, ricotta affumicata grattugiata, e noce moscata.

Minestra di Fave

Cucinata, la seconda domenica di novembre, in occasione della
“Festa de le Fàe”, secondo una oramai centenaria tradizione, di origine pagana, del paese di San Giorgio di Valpolicella.
Distribuita, agli abitanti del paese, con la chiama nominale, dosando per ogni persona, un mestolo di brodo ed uno di minestra.
La fava (vicia faba), legume appartenente alla famiglia delle papilionacee di origine montagnosa del mediterraneo da circa 6.000 anni a.c.,numerose specie venivano utilizzate e ancora oggi per l’alimentazione umana. Allo stato spontaneo nelle nostre regioni erano abbastanza diffuse per le aree incolte e campi a riposo, le troviamo anche nei boschi mesofili (Lathyrus Venetus).

200 gr di FAVE, 100 gr di PATATE,
100 gr di VERZA rossa, 50 gr di SEDANO,
100 gr di CIPOLLA, ERBE di campo q.b.,
uno spicchio d’ AGLIO, 1 dl di OLIO di oliva,
50 gr di LARDO, SALE e PEPE in grani q.b.

Ammollare le fave la notte precedente la preparazione,
in acqua e poco sale grosso.
Tritare, tenendo separati in diverse bacinelle, tutti gli ortaggi.
Partendo da una pentola di acqua tiepida, aggiungere il condimento a crudo, gli ortaggi, le fave nettate, portando lentamente al bollore.
A parte avremo lessato le patate, che, andranno pelate, schiacciate,
ed aggiunte alla minestra, altresì a cubetti.
Insaporire con le erbe di campo in trito, gli aromi, il sale, il lardo battuto, con il pepe in grani.
Continuare a cuocere, lentamente per 3-4 ore, a fuoco basso.
Accompagnare con l’olio di oliva a crudo ed il pane abbrustolito.

Risi e Bisi
150 gr di PISELLI fini, 100 gr di RISO arborio,
50 gr di PANCETTA arrotolata, 50 gr di BURRO,
50 gr di CIPOLLOTTI, uno spicchio d’ AGLIO, 50 gr di SEDANO,
1,5 lt di BRODO vegetale, 50 gr di MONTE mezzano,
PREZZEMOLO q.b., SALE e PEPE q.b.

Soffriggere la pancetta a cubetti con le verdure a pezzetti ed i piselli.
Aggiungere il brodo vegetale, con il prezzemolo tritato.
Aggiustare di aromi e sali. Portare così facendo, in cottura il riso.
Una volta cotto, servire con crostoni di pane ed un filo d’olio d’oliva a crudo.

Pasta e fagioli
dial. pop. pasta e fàsòi
150 gr di FAGIOLI Lamon,
100 gr di PATATE, 100 gr di POMODORI maturi o CONSERVA,
200 gr di STRACCI (maltagliati di pasta all’uovo),
100 gr di COTICHE di maiale, 1 dl di OLIO di oliva,
50 gr di CIPOLLA, uno spicchio d’ AGLIO, 50 gr di SEDANO,
50 gr di CAROTA, 2 lt di BRODO vegetale, SALE grosso q.b.,
SALE e PEPE q.b., un rametto di ROSMARINO

Rosmarino
rosmarinus officinalis, cresce lungo il litorale del mediterraneo, nell’antica Roma era simbolo di amore e di morte, era usato solo per aromatizzare il vino. Il primo impiego culinario risale al XVIII secolo.

Per la miglior realizzazione utilizzare la pentola di terracotta.
I fagioli andranno ammollati in acqua fredda, la notte precedente la preparazione, con una presa di sale grosso.
Prima di iniziare la ricetta, sbollentare le cotiche con acqua e aceto, che andranno poi tagliate a listarelle sottili.
Aggiungere alla pentola di brodo tiepido i fagioli, le patate a cubotti, i pomodori tagliati a mezzo, o la conserva, le cotiche, la cipolla, l’aglio, il sedano e la carota, tagliati in sottili listarelle. Sale, pepe e il rametto di rosmarino ben legato.
Portare in cottura a fuoco lento.
Una volta cotta passare allo schiacciapatate un poco di fagioli e un poco di patate, controllandone la densità, ed all’’assaggio il sapore.
Cuocere nella zuppa gli stracci di pasta fresca all’’uovo.
Crostoni di pane abbrustoliti, pepe al mulinello e formaggio mezzano di Monte grattugiato. Un filo d’olio di oliva a crudo per completare la preparazione.
Per insaporire ulteriormente, durante la cottura, aggiungere una crosta, ben nettata, di formaggio vecchio di Monte.

Tagliatelle in Brodo con fegatini
dial. pop. tàiadèle en bròdo còi fégàdini
…la tradizione, vuole preparata la sfoglia con il mattarello, e al coltello la stessa confezionata…
200 gr di TAGLIATELLE fresche, 150 gr di FEGATINI di pollo,
50 gr di CIPOLLA, SALVIA q.b., uno spicchio d’ AGLIO,
2 lt di BRODO di carni, SALE e PEPE q.b.,
50 gr di formaggio vecchio di MONTE

In una pentola alta soffriggere la cipolla affettata, con la salvia a tocchetti, ed uno spicchio d’aglio schiacciato.
Cuocere con il fondo, i fegatini di pollo, preventivamente puliti e tagliati a tocchetti.
Versare il brodo di manzo o gallina bollente e cuocervi le tagliatelle.
Aggiustare all’assaggio di sali ed aromi.
Formaggio vecchio di Monte grattugiato, quale accompagnamento.

Risotto all’Amarone
100 gr di MAZZE da TAMBURO,
uno spicchio d’AGLIO, SALE e PEPE q.b.,
1 dl di OLIO di oliva, 3 dl di VINO Amarone,
150 gr di RISO vialone nano,
50 gr di CIPOLLA dorata, 1 lt di BRODO vegetale,
FOGLIE di Vite q.b.

Soffritta la cipolla con l’aglio in olio di oliva, porteremo a cottura i funghi a tocchetti.
In cottura il riso, con la metà dell’intingolo, e ben bagnando di tanto in tanto con il vino Amarone, il brodo.
Aggiustare all’assaggio di aromi e sali.
Lavare ed asciugare le più grandi e belle foglie di vite.
Così rivestire a debordo il piatto sparso.
Disporre il riso su di un piatto, con un poco dell’intingolo precedentemente tenuto a parte.
Per completare, formaggio di Monte mezzano a grattugia.

Coniglio in Casseruola
dial. pop. polenta e cùnel
1,5 kg di CONIGLIO, 100 gr di CIPOLLA,
uno spicchio d’ AGLIO, 50 gr di CAROTA,
una foglia di ALLORO, 4-5 bacche di GINEPRO,
2 dl di OLIO di oliva, SALE e PEPE q.b.,
4 dl di VINO novello, 100 gr di BURRO,
BRODO vegetale q.b.

Rosolare il coniglio, fatto a grossi pezzi, con abbondante olio di oliva e burro, in una padella nera, poi, spostare i pezzi in una casseruola con del burro nuovo.
Aggiungervi la cipolla trita, l’aglio, aggiustando di sali ed aromi.
Insaporire con gli aromi vegetali, e portare in cottura con il vino novello. A necessità, aiutarsi con il brodo vegetale.
Servire con polenta, fresca e morbida.

Lumache in Casseruola
dial. pop. bògòni
1,5 kg di CHIOCCIOLONI
Le lumache, da fresche, andranno tenute a digiuno per 8-10 giorni prima di iniziare la preparazione.
Lavate e bollite, in abbondante acqua con una presa di sale.

Sgusciate, nettate, passate, con un forte massaggio, più volte nella polenta gialla grossa, per cosi’ ben asciugare.

3 dl di OLIO di oliva, 100 gr di BURRO,
100 gr di CIPOLLA, PREZZEMOLO q.b.,
uno spicchio d’AGLIO, un LIMONE,
3 lt di VINO bianco Garganega, BRODO vegetale q.b.,
SALE e PEPE q.b., una PATATA piccola, un POMODORO

Cuocere le lumache, ben pulite e nettate dalle interiora, ben rifilate. Tagliate di traverso a tocchetti, in olio di oliva e burro, con il prezzemolo, l’aglio, la cipolla, ridotti così, in trito grossolano.
Aggiustare di sali ed aromi, aggiungere il succo di mezzo limone e poca buccia a grattugia. La patata andrà ridotta a dadini, idem il pomodoro.
Aggiungere un bicchiere di vino bianco e coprire.
La cottura dovrà essere abbastanza lunga, 2-3 ore circa, a fuoco basso con l’aiuto del brodo vegetale in continuo.
Rimestare la preparazione di tanto in tanto.
Aggiustare all’assaggio, in fin di cottura, con sali ed aromi.
Prima di servire con polenta fresca e morbida, una noce di burro nuovo, altresì un filo d’olio di oliva.

Frittata di erba amara
dial. pop. tortèl
6 UOVA, SALE q.b.,
due cucchiai di OLIO di oliva,
1500 gr di ERBA Artemisia, PANE raffermo q.b.,
50 gr di MONTE mezzano,
PEPE q.b., BICARBONATO q.b.

Sbattere le uova con sale, pepe ed un filo d’olio di oliva, incorporandovi l’erbetta, ridotta in trito molto fine.
Cuocere in padella antiaderente, con un poco di burro, e rigirare un paio di volte per portare a cottura. Ben dorare le due parti di superficie.
Volendo rendere più soffice la preparazione, aggiungere all’impasto, la punta di un cucchiaino da caffè di bicarbonato.
Da servirsi a cottura, o fredda, quale forma estiva di spuntino.

Cicoria selvatica
dial. pop. pìssàcan/i
500 gr di CICORIA, uno spicchio d’ AGLIO,
1 dl di OLIO di oliva,
SALE e PEPE q.b.

Cicoria
cicoria officinalis
è una composita molto comune che nasce in tutta Europa.

Pulire bene la cicoria, mantenendola intera.
Dopo averla ben lavata, preparare un soffritto di aglio schiacciato, ed olio di oliva.
Cuocere la cicoria al dente, aggiustando di sali ed aromi.
Aiutarsi con poca acqua se, durante la cottura, la cicoria tendesse ad asciugar troppo.

Bollito misto
1,5 kg di scamone di MANZO,
1 kg di petto di VITELLO, una GALLINA,
mezza TACCHINELLA, un COTECHINO,
1 kg di NERVETTI di vitellone,
la lingua del VITELLONE (anche nella maniera salmistrata),
200 gr di CIPOLLE, 100 gr di SEDANO,
100 gr di CAROTE, 3 gr di bacche di GINEPRO,
5-6 foglie di ALLORO,
SALE grosso e PEPE in grani q.b.

Sedano
originario della famiglia dei prezzemoli coltivato in Europa.

In acqua calda non bollente, con gli aromi ed il sale, disporre i vari tagli di carni, in pentole separate, non legati.
Una volta ben cotti, servire al taglio fumanti.

Pearà

500 gr di PANE raffermo, 100 gr di BURRO,
SALE q.b., 5 gr di PEPE nero,
2 lt di BRODO di carni, 150gr di MONTE mezzano

Sciogliere il burro, e mescolarvi il pane setacciato, con il Monte a grattugia.
Aggiungere il brodo dei tagli nobili, precedentemente cotti, aggiustando di sale, ed aggiungere tanto pepe nero macinato, che all’assaggio, sarà il vostro gusto.
Portare a cottura, in pentola di terracotta, rimestando di tanto in tanto.
La pearà, piatto unico, che, trova origine nella povertà dei suoi ingredienti.
Troviamo la stessa preparazione presente sul territorio veronese, a partire dal XIV secolo.

La leggenda vuol che, rubati ad un mercante, sacchi di spezie contenenti il pepe nero, e smarriti gli stessi in un villaggio, durante la fuga del bandito, gli abitanti, ritrovata la spezia, confezionarono così un pan cotto (ancor oggi panà), con abbondante pepe, avente lo scopo disinfettante e purificante.

Salsa verde
100 gr di PREZZEMOLO, 10 gr di CAPPERI,
3-4 ACCIUGHE, 2 dl di OLIO di oliva,
un LIMONE, un UOVO,
SALE e PEPE q.b.

Tritare le acciughe con il prezzemolo.
Stemperare l’uovo sodo con gli aromi.
Emulsionare con l’olio di oliva, e la buccia di limone a grattugia.
Sale e pepe al mulinello.
Lasciar riposare qualche ora, prima di servire.

Salsa rossa
2 dl di CONCENTRATO doppio di pomodoro,
SALE e PEPE q.b., 1 dl di OLIO di oliva
un LIMONE

Emulsionare il concentrato doppio di pomodoro con l’olio di oliva, sale e pepe al mulinello.
Aggiungere il succo di mezzo limone, e lasciar riposare prima di servire.


Crèn
100 gr di RADICE di Rafano,
3 dl di ACETO di vino bianco,
SALE e ZUCCHERO q.b.

Rafano
famiglia delle armoracia rusticana gaertner, nasce nell’Europa centro-meridionale. Pianta erbacea perenne di cui si usa la radice e che viene grattugiata e preparata in vari modi, è detta anche “crèn” e sostituisce la senape.
Grattugiare sottile la radice.
Sciogliere a fuoco basso, poco sale e zucchero, nell’aceto bianco.
Una volta raffreddato l’agrodolce, aggiungere la radice e lasciar riposare per almeno una notte prima di servire.

Lepre in Salmì
1,5 kg di LEPRE, 150 gr di PANCETTA arrotolata,
150 gr di CIPOLLA, 50 gr di SEDANO,
50 gr di CAROTE, uno spicchio d’ AGLIO, PEPE in grani q.b.,
2 foglie di ALLORO, SALVIA e ROSMARINO q.b.,
2-3 chiodi di GAROFANO,
la buccia di un LIMONE, 200 gr di BURRO,
1 lt di VINO superiore, SALE e PEPE q.b.

Marinare la lepre nelle verdure e negli aromi, con il vino superiore per 14-18 ore.
Rosolare i pezzi di lepre con la pancetta cubettata.
A parte, vi sarà il preparato della macerazione che bolle, quindi filtrare il necessario nella pentola, dove, i pezzi di lepre, avranno terminato di rosolare nei grassi.
Riporre la pentola coperta in forno, a fuoco medio, rabboccando il liquido di cottura mancante al bisogno.
Una volta cotto e rappreso il sugo in salsa, far raffreddare un poco.
A procedere così, nel disossare la lepre.
Riattivare il condimento sul fuoco, aggiustandone la densità.
All’assaggio, correggere il sapore, con aromi e sali.
Come ultima aggiunta, un piccolo panetto di burro, con il quale mantecare la preparazione, prima di servire, con polenta fresca e morbida.

Polenta con Uccelletti
dial. pop. polenta e ùsèi
500 gr di CACCIAGIONE dal becco gentile (Tordi, Merli, Fringuelli, Peppole (dial.Montani), Cesene (dial. pop. Gardéne), principalmente la selvaggina migratoria),
150 gr di PANCETTA arrotolata, 1 dl di OLIO di oliva,
SALVIA q.b., SALE e PEPE q.b., 3 dl di VINO classico,
FARINA 00 q.b., una CIPOLLA, due spicchi d’AGLIO,
LARDO q.b.

Cacciati, spiumati, rifilati e puliti dalle interiora. Fiammati e ben lavati.
Avvolgere la cacciagione con la pancetta affettata e la salvia, fermando con uno stecchino.
Rosolare delicatamente in una pentola di terracotta leggermente infarinati, con la cipolla a quarti e l’aglio schiacciato.
Aggiustare il sapore di aromi e sali.
Portare in cottura con il vino superiore, lentamente ed a fuoco basso.
Bagnare di tanto in tanto con l’intingolo che si sarà formato, insaporendo con il lardo a cubetti.
Verificare all’assaggio, di sapori e la consistenza.
Servire con polenta alla brace.

Uccelletti Scappati
dial. pop. ùsèi scàpé
400 gr di polpa di VITELLONE,
150 gr di LARDO pancettato, SALVIA q.b.,
3 dl di VINO classico, 200 gr di PATATE,
100 gr di BURRO, SALE e PEPE nero in grani q.b.,
FARINA 00 q.b., SALE grosso q.b.

Tagliare a fette la polpa di vitellone e batterla, riducendola a medie fettine.
Avvolgerle con il lardo pancettato e la salvia, fermando con uno stecchino. Infarinare leggermente gli spiedi.
Rosolare nel burro, scolando poi la parte grassa in eccesso.
Portare in cottura con il vino classico, aggiustando di sali ed aromi.
Aggiungere le patate a cubi grandi, che, avremo precedentemente lessato in acqua e sale grosso.
Far ben insaporire la preparazione, eventualmente aggiungendo qualche ricciolo di burro. Servire con polenta alla brace.
L’origine di questa preparazione, risale dall’insufficienza di catture dall’attività venatoria.

Polenta
500 gr di farina di MAIS, 2 lt di ACQUA,
2 dl di OLIO di oliva,
SALE q.b.

Bollire l’acqua con il sale, nella pentola di rame.
Versarvi la polenta a pioggia e mescolare, stemperando con la frusta da cucina. In seguito usare la paletta di legno.
Aggiungere un poco d’olio di oliva, e portare a cottura in 40 minuti circa.
Si può servire sia morbida, che, una volta fatta raffreddare e tagliata, abbrustolita sulla brace.

Stracotto di puledro
dial. pop. pàstissà de càval
1,5 kg di polpa di PULEDRO,
100 gr di CIPOLLE, 50 gr di CAROTE, 50 gr di SEDANO,
50 gr di LARDO, 2 dl di OLIO di oliva,
1 lt di VINO classico,
0,5 lt di BRODO di carni,
una foglia di ALLORO,
2-3 chiodi di GAROFANO,
PEPE e SALE q.b., DRAGONCELLO q.b.,
uno spicchio d’ AGLIO,
200 gr di conserva di POMODORO

Macerare la polpa a pezzi grossi, per almeno 24 ore, nel vino, con le spezie e gli aromi.
Rosolare le verdure a cubotti in una casseruola, e porvi la carne così marinata in precedenza.
Cuocere lentamente, per almeno 4-5 ore, con il vino filtrato ed il brodo, fino a che la polpa diventa friabile, aggiustando di sali ed aromi. Un piccolo panetto di burro a mantecare la preparazione.
Da servire con polenta fresca.
Si narra, che l’origine di questa ricetta, sia una battaglia ostrogota del 500 d.C., nella quale rimasero uccisi numerosi cavalli.
I militari, per non sprecare la preziosa risorsa alimentare durante la lunga campagna bellica, posero i pezzi di carne in botti, coprendole con vino, bevande alcoliche e spezie.
Altresì, memoria di riferimento, le battaglie napoleoniche in quel di Pastrengo Veronese.

Pane di Uva
500 gr di FARINA 00, ACQUA q.b.,
30 gr di LIEVITO di birra, SALE q.b.,
200 gr di ZUCCHERO, 150 gr di BURRO,
7-8 UOVA, 200 gr di UVA passita, VANIGLIA q.b.

All’impasto fatto con farina, acqua, lievito e sale, aver cura di sciogliere precedentemente il sale ed il lievito in acqua tiepida.
A seguire, i tuorli delle uova, il burro, la vaniglia e l’uva passita.
Così comporre una pagnotta, larga e schiacciata.
Infornare a 180°C, per 45 minuti circa, su di una teglia imburrata ed infarinata.

Galàni
Un bicchierino di LIQUORE di anice,
SALE q.b., 10 gr di LIEVITO di birra,
400 gr di FARINA 00, 2 UOVA,
1 dl di succo di ARANCIA,
50 gr di BURRO, ZUCCHERO q.b.,
VANIGLIA q.b., 5 gr di LIEVITO di birra,
2 lt di OLIO di oliva

Impastare farina, lievito, uova e succo, aggiungendo il burro liquefatto.
Lasciar riposare per 10 minuti, stendere l’impasto a sfoglia.
Ritagliarne dei rombi, non troppo grandi con la rotella dentata.
Friggere in olio di oliva.
Asciugare su carta da cucina, e spolverare con lo zucchero.

Nàdalìn
300 gr di FARINA 00,
150 gr di ZUCCHERO,
50 gr di BURRO, 4 UOVA,
15 gr di LIEVITO, VANIGLIA q.b.,
SALE q.b.

Impastare tutti gli ingredienti, e lasciare riposare per 2-3 ore, coperto, in luogo fresco.
Mettere l’impasto in uno stampo a forma di stella, e cuocere in forno a 180°C per 45 minuti circa.
Tolto dal forno e raffreddato. Cospargere di zucchero al velo.
A piacere, a tre quarti di cottura, spolverare con nocciole e pinoli grossolanamente tritati.
Dolce delle ricorrenti festività natalizie.

Ciliegie cotte
500 gr di CILIEGIE,
3 dl di ACQUA,
50 gr di ZUCCHERO,
3 dl di VINO classico

Snocciolate le ciliegie di media-grossa pezzatura, si iniziano a cuocere in una pentola bassa. Aggiungere l’acqua e lo zucchero.
Versare il vino classico, terminando la cottura.
Prima di servire, controllarne la giusta densità.

Frolline di Santa Lucia
300 gr di FARINA 00, 50 gr di BURRO,
50 gr di ZUCCHERO, 1 UOVO,
1 dl di LATTE intero, VANIGLIA q.b.,
SALE q.b.

Impastare gli ingredienti con una presa di sale, lasciando riposare in frigorifero per 20 minuti.
Tirare grossa la pasta, e, con varie dimensioni di stampino, confezionare i biscotti.
Cuocere in forno per 25 minuti, a 180°C.
Spolverare a freddo, con lo zucchero al velo.
Dolce della festa dei bimbi il 13 Dicembre…, messo nel piatto di Santa Lucia la notte del 12…

e ora prepariamo un buon pranzetto…………

soprèssa, nervetti e monte mezzano
polenta e funghi
*
tagliatelle in brodo con fegatini
risotto con salsiccia
*
lumache
bollito
*
pane con l’ uva
crostata di ciliegie
*
Valpolicella e Amarone
recioto e grappa